Dall’antologia “Poeti giapponesi” (edita Einaudi), estraiamo un nuovo fiore, il poeta Takahashi Mutsuo.
Incantata dai componimenti di questa raccolta, decidere quale opera condividere qui non è stato facile.
Cenni sulla vita di Takahashi
Nato il 15 Dicembre 1937, è poeta, ma anche scrittore e saggista.
Nel corso della vita, ha avuto modo di avvicinarsi alla religione cattolica ed alla cultura classica greca e latina, mostrandone l’influenza nei suoi primi lavori.
Anche la Seconda Guerra Mondiale avrà un forte impatto importante sulla sua vita e sulla produzione:
“…Noi gente di Cipangu in fondo
siamo una moltitudine non esistente sogni illusioni
non dovete credere alle nostre parole”, tratto da “Noi gente di Cipangu” (われらチパングぶと).
In quest’ultimo ventennio, Takahashi Mutsuo presta la sua penna a tematiche di denuncia di problematiche sociali, terrorismo e largo spazio ha la crisi nucleare di Fukushima.
Vediamo ora “Specchi”, tratta dalle sue opere di gioventù.
“Specchi, ovvero narcissism” (鏡あるいはnarcissism) di Takahashi Mutsuo (1964)
Ti amo ti amo ti amo
dal fondo opaco di due specchi che si fronteggiano
di continuo emerge il volto della voce
in sostanza noi non amiamo forse
l’io che ama l’io che sente di essere amato?
fissiamo i bei ragazzi che passano per strada
ma i nostri occhi in realtà si aprono solo dentro di noi
non siamo altro che viandanti in cerca della propria ombra
nell’oscurità dell’anima
procedendo come in un labirinto arabo
e se per caso ad una svolta
all’improvviso come un lampo un altro io ci apparisse
noi in un balzo andremmo a stringerlo tra le braccia
e disciolti fra carezze e lacrime diventeremmo uno solo.
La traduzione della poesia “Il Prato” è di:
Clementi Degli Albizzi, A. & Orsi, M. (2020). Specchi, ovvero Narcissism. In Poeti Giapponesi (p. 67). Torino: Einaudi.
Anche i versi tratti da “Noi gente di Cipangu” provengono dal medesimo libro.
Immagine:
- Fonte: Pixabay (user: MichaelGaida).