Fiori di ciliegio e la leggenda della dèa che li invoglia a sbocciare

Un’antica leggenda giapponese racconta perché la vita degli esseri umani è così breve, delicata e fugace come lo sbocciare dei fiori di ciliegio.

Si tratta di una storia antica, riportata già nel Kojiki, il primo libro giapponese mai scritto, e parla d’amore, ma non solo.

Protagonista di questa leggenda è “la principessa che invoglia i boccioli a fiorire“, una bellissima divinità dal nome assai complicato o, quantomeno, lungo.


Se vuoi, puoi ascoltarne la storia nel nostro video YouTube,
Sakuya Hime & i pellegrinaggi verso il Monte Fuji


il tempio dedicato a sakuya hime ricco di alberi di ciliegio
Veduta del Fujisan Hongū Sengen Taisha, dedicato a Sakuya-Hime: qui vivono più di 500 alberi di ciliegio, che sono soliti fiorire tra la fine di Marzo e l’inizio di Aprile

Chi è la bella Sakuya-Hime?

Ella ha svariati nomi. Certamente i più popolari sono Konohanasakuya-Hime e la sua abbreviazione, Sakuya-Hime. Viene spesso chiamata anche Asama no Kami, oppure Sengen. Nella traduzione italiana del Kojiki a cura di Paolo Villani è poeticamente chiamata “la Principessa in Fiore(1).

Secondo la tradizione, Sakuya-Hime è la dèa associata al Monte Fuji e ai vulcani in genere. In realtà, si tratta di un’associazione piuttosto tarda, e nel Kojiki non ve ne è alcuna menzione. Il simbolo della divinità pare essere proprio il sakura, il fiore di ciliegio.

Si sappia, però, ai piedi del Monte Fuji vi è un santuario in cui la divinità è onorata: è il Fujisan Hongū Sengen Taisha (富士山本宮浅間大社,), collocato nella cittadina di Fujinomiya, e tradizionale punto di partenza per le escursioni sul Fuji. Il Santuario è il più importante dei circa 1300 santuari Sengen situati nel Paese, ovvero i luoghi destinati alla venerazione dei kami dei vulcani, il Monte Fuji in primis.

La divinità, però è ricordata soprattutto per un altro motivo, e sarà il fulcro della storia che racconteremo qui tra pochi istanti.


Konohana Sakuya-Hime e i fiori di ciliegio giappone

La leggenda di Sakuya-Hime e i Fiori di ciliegio

Si racconta nelle prime pagine del Kojiki, che Sakuya-Hime, bellissima figlia di Ohoyamatsumi, dio delle montagne, si imbattè in Ninigi, “il radioso principe del cielo(2)“, discendente di Amaterasu e Susanoo.


Puoi leggere l’epopea del dio e di Yamata no Orochi qui


Egli le chiese chi fosse e se avessi fratelli. Lei rispose che aveva solo una sorella, Iwa Naga-Hime, “la Principessa Roccia Dura“.

Così belli i due giovani che subito si innamorarono e vollero immediatamente convolare a nozze. La decisione sul loro matrimonio spettava unicamente a Ohoyamatsumi, il padre della ragazza: egli, però, sedotto dalla miriade di regali inviatagli da Ninigi, acconsentì presto alle nozze. Anzi, gli offrì in sposa anche l’altra figlia, la Principessa Pietra Dura.

Tanto bella era la Principessa in Fiore, quanto brutta era invece la sorella. Ninigi, inorridito, la rifiutò, e volle con sé solo la bella giovane, con la quale trascorse la prima notte di nozze.

Il padre non poteva però accettare un simile rifiuto e, umiliato, con le sue successive parole decretò il destino dell’umanità.

Disse, infatti, che le sue due figlie erano unite da un sortilegio alla vita stessa degli esseri umani, e mai avrebbe dovuto darle in sposa separatamente. Da un lato, Iwa Naga-Hime avrebbe garantito solidità alla stirpe degli uomini in qualsiasi momento della vita. Dall’altro, Sakuya-Hime avrebbe regalato la fugace bellezza di un albero in fiore.

Avendo Ninigi scelto soltanto la bella Sakuya-Hime, ecco che da quel momento in poi, la stirpe degli uomini è destinata ad una vita leggiadra ma breve come il fiorire di un bocciolo.


Sakuya-Hime, la dèa dei Vulcani e della Fedeltà coniugale

Sakuya-Hime non è conosciuta soltanto per essere una sorta di madre dell’umanità (se ci si pensa: quante donne troviamo in questi primi passi della mitologia?). Essa è anche simbolo di virtù e fedeltà matrimoniale e divinità protettrice dalla furia dei vulcani.

Com’è possibile? Ecco come continua la sua leggenda.

Pochissimo tempo dopo le loro nozze, Sakuya-Hime comunicò al marito Ninigi di essere incinta e prossima al parto. Ninigi, stupefatto per la rapidità, mise in dubbio la fedeltà della moglie e pensò che il figlio non fosse suo ma di un qualche abitante del luogo.

Sdegnata, Sakuya-Hime costruì una sorta di capanna e vi si chiuse al suo interno con del fango. Solo se i nascituri fossero stati figli del cielo, quindi di Ninigi, il parto sarebbe andato bene, disse Sakuya-Hime, e diede fuoco alla capanna.

Tre bambini e la loro madre si fecero strada indenni tra le ceneri della grotta: la Principessa in Fiore era riuscita a provare la propria fedeltà al marito.


Conoscevi la leggenda di Sakuya-Hime e dei fiori di ciliegio?


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IMMAGINI:

  1. WP:Ja user わたり鳥, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons;
  2. “Goddess Konohana Sakuyahime (Konohana Sakuyahime no mikoto), detached page from One Hundred Views of Mount Fuji (Fugaku hyakkei), vol. 1 (Katsushika Hokusai 葛飾北斎) , 1933.4.1027,” Harvard Art Museums collections online, Mar 23, 2022, https://hvrd.art/o/147592.

FONTI:

  • Mount Fuji, worldhistory.com (articolo consultato il 23 aprile 2022);
  • Villani, P. (2011). In Kojiki: Un racconto di Antichi Eventi. Venezia: Marsilio (pp. 70-71);

CITAZIONI:

  1. Villani, P. (2011). In Kojiki: Un racconto di Antichi Eventi. Venezia: Marsilio (p. 70);
  2. Villani, P. (2011). In Kojiki: Un racconto di Antichi Eventi. Venezia: Marsilio (p. 70);

Elisa Borgato

Lavoro come Web Editor specializzata in Viaggi & Turismo, ma qui sono semplicemente la 'Cantastorie del Giappone'. Scrivo da sempre. Amo la natura, viaggiare in solitaria, la spontaneità e gli imprevisti (anche se quest'ultimi non sempre o, almeno, non subito!). Sono laureata in Lingue e Culture dell'Asia Orientale... Sì, ho studiato il giapponese, e dal 2021 ho deciso di trasformare questa mia passione per l'Asia in un blog, LeggiMee. Qui scrivo del Giappone che mi più mi appassiona, ma racconto anche storie brevi e mi lascio andare all'improvvisazione!

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