Li definiamo il “popolo bianco”. Talvolta il “popolo del Nord”. Ma, come già abbiamo avuto modo di vedere, se la cultura degli Ainu è già avvolta nel mistero, ancor più lo sono le loro origini.
Donde viene il loro popolo? Sussiste una qualche parentela con i loro vicini Giapponesi oppure sono due popoli completamente a sé stanti?
Per la verità, si tratta di domande a cui si è sempre cercato di dare una risposta. I più moderni studi sul DNA sono stati essenziali ed hanno rivelato come la soluzione ai quesiti sia quantomai complessa.
Le origini degli Ainu attraverso gli studi sul DNA
Gli studi del 1986 e successivi
Sull’onda dell’entusiasmo degli studi del 1980 sul polimorfismo del DNA mitocondriale per analizzare la genetica dei popoli, seguì nel 1986 uno degli studi più accreditati nel secolo scorso sul tema. Esso riguardava, per l’appunto, il polimorfismo del DNA mitocondriale dei Giapponesi che risiedevano nell’isola di Hokkaido, in particolare a Hidaka. Vennero presi in esame campioni di 122 persone, dei quali 48 Ainu e 74 non Ainu.
Alcuni studi genetici sul DNA nucleare, tra gli anni Sessanta e Settanta, avevano in effetti ventilato l’ipotesi che le origini degli Ainu fossero caucasiche e questo studio si riproponeva di riverificare la tesi.
A tal proposito, dal momento che si era analizzato che l’introduzione di nuovi geni avveniva per linea maschile da parte dei nuovi immigrati, si decide di analizzare, invece, il DNA mitocondriale che viene trasmesso solo ed unicamente per linea materna.
Il risultato di questo studio fu, per sintetizzare, che il DNA mitocondriale di Ainu e non Ainu non fosse granché differente e che quindi gli Ainu condividessero le medesime origini dei Giapponesi.
Questa ricerca venne portata avanti anche negli anni a seguire, mostrando come, sostanzialmente, non si capisse bene quali fossero le origini del popolo degli Ainu, ma solo che, in qualche modo, fossero collegate a quelle dei Giapponesi.
Gli Anni Duemila
Tutto cambiò nei decenni successivi.
Si era in effetti compreso che si prendevano in esame campioni non solo decisamente piccoli (si arrivò a 51 persone nello studio del 1996), ma anche rappresentativi di una zona geografica ben limitata (sempre nel 1996, si trattò di Biratori, Hokkaido centrale).
Per queste ragioni, sarebbe stato necessario riferirsi ad un campione più grande che venisse scelto da tutto lo Hokkaido.
Numerosi studi, genetici e morfologici, vennero dunque compiuti nei primi Anni Duemila. Essi erano atti a dimostrare che, ad aver avuto una larga influenza sulle origini del popolo Ainu, sia stato un altro popolo che fino ad ora non avevamo mai citato.
Tale cultura, probabilmente ancor più sconosciuta di quella Ainu, è la cultura di Okhotsk. Popolo di pescatori, cacciatori e raccogliori, si ritiene sia migrato dal Nord Est dell’Asia e sia giunto fino alle coste del Nord dello Hokkaido e del Sud di Sakhalin tra il V e il XIII secolo d.C..
Da questo popolo, in effetti, pare che gli Ainu abbiano adottato lo stesso culto dell’orso che, come vedremo, era parte fondamentale del loro vivere.
In ogni caso, seguendo l’analisi del DNA mitocondriale, si comprese come diverse parti fossero in comune ai moderni Siberiani, l’antica cultura Okhotsk e, infine, agli Ainu! Tali elementi non erano invece in comune con la popolazione Jomon da cui discesero i Giapponesi.
Le origini degli Ainu secondo lo studio del 2017
Una nuova ricerca compiuta nel 2017 cercò di analizzare il DNA mitocondriale di 115 scheletri di Ainu del periodo Edo (1603-1868), ovvero risalenti al periodo precedente la grande immigrazione in Hokkaido voluta dal governo giapponese al fine di colonizzarne le terre nel 1869.
A cosa portò questo studio?
Nonostante le evidenti difficoltà e necessarie approssimazioni (si trattava comunque di un piccolo campione il cui DNA veniva analizzato solo su base matriarcale), i risultati furono sbalorditivi.
Lo studio non smentì la teoria secondo cui gli Ainu discendano dalle popolazioni Jomon che abitarono il Giappone tra il 1.000 e il 300 a.C. (e da cui gli stessi Giapponesi derivano). D’altro canto, però, la arricchì.
Se un buon 30,9% degli aplogruppi negli Ainu del periodo Edo discendeva dai popoli Jomon, un altrettanto buon 35,1% discendeva infatti dalle popolazioni Okhotsk. Senza contare un piccolo, quanto importante, 7% circa di discendenza siberiana.
Nei prossimi articoli, racconteremo della loro storia e soprattutto ci introdurremo nella loro cultura e parleremo del misterioso culto dell’orso. Non esitare… LeggiMee!
FONTI:
- Harihara, S., Hirai, M. & Omoto, K. Mitochondrial DNA polymorphism in Japanese living in Hokkaido. Jap J Human Genet 31, 73–83 (1986).
- Harihara S, Saitou N, Hirai M, et al. Mitochondrial DNA polymorphism among five Asian populations. Am J Hum Genet 43(2):134-143 (1988).
- Horai S, Murayama K, Hayasaka K, et al. mtDNA polymorphism in East Asian Populations, with special reference to the peopling of Japan. Am J Hum Genet. 59(3):579-590 (1996).
- Adachi, N., Shinoda, K., Umetsu, K., Kitano, T., Matsumura, H., Fujiyama, R., Junmei S., Tanaka, M. (2011). Mitochondrial DNA analysis of Hokkaido Jomon skeletons: Remnants of archaic maternal lineages at the southwestern edge of former Beringia. American Journal of Physical Anthropology, 146, 346–360.
- Adachi N, Kakuda T, Takahashi R, Kanzawa-Kiriyama H, Shinoda KI. Ethnic derivation of the Ainu inferred from ancient mitochondrial DNA data. Am J Phys Anthropol. 2018 Jan;165(1):139-148. doi: 10.1002/ajpa.23338. Epub 2017 Oct 11. PMID: 29023628; PMCID: PMC5765509.